La più antica tra le fibre vegetali è certamente il lino; il "linum usitatissimum", pianta dalla quale, a seguito della macerazione delle fibre, è ricavato il tessuto, conosciuto nella regione dell'antico Egitto, fin dal V millennio a.C., era coltivato già dagli Egizi, dai Fenici e dai Babilonesi, che ne diffusero l'uso successivamente anche a Greci e Romani.
Il lino ha una lunghezza media delle che varia dai 20 ai 30 mm; la sua finezza si aggira dai 20 ai 30 micron;
Il numero di fibre presenti nella corteccia di una singola pianta può variare da 20 a 50.
La fibra ha un aspetto lucido, si presenta con una mano fredda e scivolosa. In presenza di umidità questa fibra ne assorbe rigonfiandosi moderatamente; essendo di origine cellulosica, se bruciata produce una finissima polvere nero-grigia.
Il lino ha una tenacità di circa 6-7 grammi/denaro, è una fibra gualcibile e poco allungabile, è la più forte tra le fibre vegetali. Il Lino ha una buona lucentezza, è idrofilo, assorbente ed asciuga velocemente; il tessuto ha una buona conduzione termica, ecco perché a contatto con la pelle risulta fresco.
Le fibre del lino sono contenute nella parte interna della corteccia, chiamata comunemente tiglio. Per ricavarla gli steli, essiccati, si mettono a macerare per qualche giorno in bacini d'acqua, oppure, con metodo più rapido, si sottopongono all'azione del vapore acqueo o di speciali batteri: le sostanze che legano tra loro le fibre si decompongono e si dissolvono, liberando così le fibre. Gli steli vengono poi fatti essiccare, quindi sottoposti alla maciullatura per mezzo di martelli, le gramole, che schiacciano e frantumano la parte legnosa. L'operazione successiva è la scotolatura che consiste nell'asportare i frantumi legnosi e separare le fibre. L'insieme di tutte queste operazioni viene chiamato stigliatura. Si arriva quindi al lino greggio, che viene sottoposto alla pettinatura per separare le fibre lunghe dalle fibre corte e spezzate, che costituiscono la stoppa, che viene utilizzata per la creazione di corda e spago e per la produzione di carta.
I tessuti di lino vengono utilizzati per la confezione di biancheria per la casa (tovaglie, lenzuola, asciugamani) e per l'abbigliamento estivo sia maschile che femminile. Essendo una fibra rigida i capi assumono un aspetto stropicciato, caratteristica principale che contraddistingue i manufatti.
Tessuti di lino sono utilizzati nel ricamo a Punto croce e in altri ricami a fili contati. Alle fibre di lino possono mischiare fibre di cotone, che danno al tessuto maggiore resistenza.
Tra i più pregiati ricordiamo il Lino delle Fiandre, morbido, fine e lucente, il Lino di Riga e il Batista;
famosi sono anche il Gand, il Bruges, i Lini Olandesi e il Frisia;
in Francia sono famosi i lini di Valenciennes;
in Italia buoni i lini cremonesi;
buoni anche i lini egizi e russi.
Tra le altre fibre vegetali troviamo : la canapa, la Juta, il ramie, l'agave, la paglia e la rafia.
Nessun commento:
Posta un commento